L'alfabeto io ti parlerò
e sarà solo di pelle
il tratto del silenzio
che con le dita seguirò
-Non Guardare Lontano-
con l'ombra negli occhi
che arretra sui pensieri,
per due stelle tra i passi
e labbra contro la voce
Appoggerò parole nuove
sulla tua bocca nuda
nel respiro interrotto
dal bacio di una sera
Dammi fragilità
e pesi sul cuore
da sfiancare sordi
con avanzi di rumore
Dammi tramonti rotti
di fatica e pianto
per sorridere dentro
al tuo fremito stanco
E dammi ore di buio
mille giri di paure
e nebbie che svelino
un porto senza tempo
-C'è un volo accanto-
al nido dei gabbiani
dove a lampare spente
la luce prende fiato
nei coralli sul fondo
c'è sempre un grido
più forte del vento
ostaggio bianco
della libertà
d'inseguire un sogno