venerdì 26 gennaio 2007
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Anima ribelle seguo la musica dei miei pensieri isolata dal mondo che mi chiama, mentre fuori gelano i fiori e i fiocchi di neve si sciolgono sui marciapiedi, lievi sogni che muoiono al contatto con la realtà.
Hanno avuto il cielo, non resta loro che questa lenta discesa.
E io che vivo all'opposto rimango a contemplare, dolce e selvatica, il paesaggio dietro ai vetri mentre il mio fiato che lo appanna si interpone alla visuale. E' nebbia che mi discosta dall'incanto per darmi uno spazio per pensare... non mi lascio leggere ma mi comprometto per metà e disegno con le dita risposte che non so.
Voglio solo lasciarmi sfogliare dal vento che soffia impetuoso mentre impazzisco per l'intensità di uno sguardo che vorrei, appoggio le mani per trovare qualcosa che sia più gelido di me e socchiudo gli occhi con la testa sui miei ricami che piano svaniscono dal vetro. Travestita di me.
Troppe stelle sotto il cuscino, non metterò la testa a posto se prima non stipulerò un patto per odiare le complicazioni.
Allora strappami in silenzio.
Fallo con i denti, fallo e fammi male.
Perchè io so farlo bene.
Non permetterlo, non lasciare che queste parole possano trovarsi in un silenzio fatto di preghiere inutili.
Lascia che riordini le stelle, mentre ascolto appoggiata alla finestra il mondo fuori che muore di niente. Mentre non sento il cuore, congelato all'istante, sinistra danza su un oceano tempestoso.
Voglio sentirmi vivere al massimo.
Voglio rompermi i timpani con il concerto dell'amore quando calcherò le note su questo piano per dare il ritmo giusto al respiro che cresce...
Allora sì.
Amerò.






"dicono che il cielo
ti fa stare in riga
che all'inferno si può far casino..."
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domenica 14 gennaio 2007
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Solo un brivido, niente più. Magari anche degli occhi che graffiano sulla mia pelle nuda di sogni. Impazzirebbe l'inconscio a mia insaputa. Forse ci metterei  dei petali rosa, sulle lenzuola bianche, che possano circondarmi di purezza. Ma ci metterei anche una luna, lì a fianco, dove sei tu, sulla sedia con i gomiti tra il fumo appoggiati allo schienale. Perchè si mi piacerebbe mi osservassi così, seduto sulla sedia all'incontrario.  Cosicchè poi la luna non mi possa svegliare e i suoi bianchi tenui raggi mi possano illuminare. Cosicchè aprendo gli occhi appena non ti vedrei, con tutto quel fumo in controluce. E tu non vedresti i miei occhi semichiusi che ti osservano furtivi
ma poi chiudimi ogni via di uscita
perchè in quel troppo io scapperei
scivolando in silenzio
alla tua prima distrazione


...sognami
...tra meridiani e paralleli...
fino a che si può...





"I love when you do that hocus pocus to me"
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mercoledì 10 gennaio 2007
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tremor di labbra
bisbiglio di baci
scivola lungo i fianchi
e si fa seta
il tatto silenzioso
nell'accogliente presa
dei movimenti tuoi



Francy S.
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martedì 2 gennaio 2007
32 commenti
Certe cose non so come prenderle. Semplicemente vorrei provare a capire mentre mi osservo le mani... ma non c'è mai del tempo nella corsa dei pensieri, un percorso senza stazioni, senza semaforo, solo tante parole. Di nuovo le campanelle suonano, vischio, canzoni, decori, euforia. Nel rimbombo dell'eco delle risate, mi rassereno. Ad un passo dal mondo, mentre annaspo e sfioro le regole non ti ascolto. No Dio, non ti sto ascoltando. I want to break free...
Perchè c'è sempre quel pizzico di sale.
Ma c'è anche che io vado pazza per i salatini. I dolci danno la nausea.
Ecchissenefrega della cattiveria.
Scivola.

E tra queste scatole cinesi dei miei discorsi ce n'è una che ora salterella impazzita, che vorrebbe essere aperta, che vorrebbe partecipare a queste inutili parole. Il mondo che ruggisce attorno, nello sbadiglio annoiato di quotidianità s'è sorpreso un secondo. Il mio grande ribrezzo per le immagini trasmesse durante queste feste. Un personaggio insaziato di crudeltà che si meritava l'inferno sulla terra ha cessato di vivere impiccato da altri uomini. E' così che lì funziona forse ma nel mio piccolo non riesco a stringermi nelle spalle. Perchè tutto ha un significato, perchè tutto si carica -di questo significato- entrandoci negli occhi e passando tra le rotative della mente per poi stampare parole. Parole in ogni lingua, in ogni religione, in ogni momento. Si fanno coro. E il diavolo rasenta il dio.

Accantono la scatola, riprendo le fila e quella malignità si fa grassetto. Urla in stampatello. Le buone azioni si accartocciano nell'icona del cestino, il cielo non parla e il fuoco arde.
I rauchi raggi, ammutoliti dal vento, oggi hanno riscaldato il mio angolo di mondo, un minuto di raccoglimento che si è spento qualcosa tra le linee della mia vita... amici amici un corno andate fuori mano, un qualsiasi posto, purchè mi sia inarrivabile. Ma quanti abiti sprecati per quel teatrino dei vostri sorrisi accademici.

Tutto Scivola.
Anche se poi mi ci soffermo, sempre senza capacitarmi.  
Ma fuori c'è rumore, la brezza mi sfiora, i pettirossi volano, saltellano sul bordo del balcone e oggi c'è il sole. Sembra essere estate osservando dal vetro nel tepore di casa... e sai che se penso all'estate... mi rivedo davanti al mare  ad urlare e lasciare la traccia di una corsa verso l'infinito. Che poi mi perdi di vista e sono guai.
E solo... l'inizio di un nuovo anno e sento il profumo delle pagine. Amo i libri nuovi e le cose da rifare.
Senza trovare per forza una ragione... non mi volterò, stavolta no.

Tu... Scusami se mi sono addormentata tra le tue braccia...

E Grazie a te che mi leggi in sordina senza commentare, per la bellezza infinita al voltar di un anno... il mago che sfoglia il tempo ci ha sorpresi insieme un'altra volta. Grazie anche al resto dei componenti di quel gruppo spensierato che siamo stati.
Grazie anche a me, sì. 


Buon anno a te sconosciuto, ai tuoi occhi che leggono... che la serenità ti pedini stretta
Faventibus ventis!



...to everyone...
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