Il terzo vagone
al terzo stadio
del binario tre
Il rango di un arrivo
di chi marcia e bussa
per instradare il tempo
sulla chiusa dei passi
a fondo buio galleria
e nell'inghiottitoio
pastoia a filo in rovina
nell'abisso di cartilagini
calici d'ossa ridenti
la ragione in vermiglio
e senza mani la maniglia
mai afferrata e partita
verso un'alba di camelie
che si frantuma a notte
nel braccio teso a corda
incarnato nella roccia,
cava di marna infernale,
a gocciare gl'affanni
sino all'ultima traversa
nella città perduta
dentro note d'armonica
giallo marte nelle sere
a fiato corto sull'erba
e vibra chino, il ricordo
nell'epilogo dei respiri
dall'antro della memoria
-via il velo dalla storia-