"...e mi piace guardarti che non te ne accorgi*..."
Di luce.
Piena.
Sì. Sono attimi di luce piena.
Sorrido e raccolgo le note che cadono giù, sfiorando i passi del tempo, fino agli angoli dove si raccoglie il vento. Di nuovo la primavera tra le dita, matite colorate*, pennelli e un messaggio nello specchio.
Le parole sagge di un grande scrittore. Un famoso, grande scrittore, giornalista, conduttore.
"Alla fine il reato più grave
diventa quello di chi racconta certe cose,
anziché di chi le fa.
La colpa non è dello specchio,
ma di chi ci sta davanti"
Le volevo tra i miei muri... e ora stanno lì, capovolte al contrario, leggibili nel riflesso, dietro i miei capelli, al lato degli occhi.
Perchè chi arriva, possa portare via qualcosa. Perchè sia più vera la nostra immagine e più profondo quello strato fatto di specchio.
C'è un filo di sole, prima del quadro, un raggio che piano entra nel mare e piove su di me.
C'è una canzone*, un regalo prezioso, che m'allarga il sorriso, mentre scuoto la testa.
-Un grazie di quelli che non bastano mai-
Note che pizzicano il respiro... E quest'attimo di luce piena, di mille stelle dentro gli occhi... è una corsa arrovesciata con il cielo sotto le mani.
"...e spostare lo sguardo se poi tu mi guardi*..."