E di mani s'intarsiava
il lento destino a divenire
fiaba corrugata a mezzo sole
nell'astro fermo sul giro delle ore
perchè non respirava,
la bellezza d'essere uno
nei tanti che si era
a mani a fiumi e fiumi a mani
a specchi divisi in sguardi, assenti
e sì presenti, nell'intreccio parlato
dal sussurro sfiorato appena
chiuso nel palmo, imbroccato di silenzi.
E di pelle s'inarcavano
brividi spezzati sui pavimenti
e sospiri tra le dita, a labbra recise
sul muto sentire di lingue in danza.
Non bastava il tempo
del giorno che geometrico spegneva
gli urlati sensi imperfetti
nell'alcova buia dei risvegli
-di un amore che mai è notte
all'imbrunire dei miei sogni-
3 commenti:
Rileggo questi tuoi versi carichi di dolcezza e sensualità con piacere.
Un abbraccio grande e buona domenica Francesca :)
Franco
sapore di seduzione fra queste carezze di versi e arte raffinata.
Quando voglio leggere della vera poesia apro il tuo blog, sei una delle rare Poetesse che vale la pena di leggere ogni volta con il cuore in mano.
Un caro abbraccio.
...quando la danza dei sensi diventa la danza delle parole su quella sinfonia chiamata amore...è ouverture!
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