sabato 22 aprile 2006

ti ho trattato male
uno schiaffo alla mia dolcezza "che poi tanto dolce a volte non sei" eh sì che hai anche ragione tu...

non mi piace postare in tristezza
però in fondo nella vita non si è sempre costantemente felici, o no?
trovo piuttosto che certe note stonate siano di presupposto ad una ricerca appassionata dell'intonazione giusta... trovo che la tempesta sia così sublime da ammirare. La tempesta che libera le strade in un lampo e tutto diventa di colpo così vuoto fermo ed immobile come a fermare anche l'orologio che mi scandisce il tempo
e tu stai lì
a guardare quella finestra grigia
e si fa tardi...
paranoie da sensazione
che ti spingono un pò più in là, ad aspettare una mano che possa tirarti su
e poi invece và che ti inventi qualcosa
e quello spiraglio di luce ha sapore di nuovo...
un sorriso splendente colorato di fantasia in un cielo ancora pallido e vitreo

gli estremi sono emozione
il sole e la tempesta
è il nuvolo a scompigliarti le idee
è l'essere nè uno nè zero
nè bianco nè nero

amo la tempesta
per attendere il sole e respirarmi tutti i suoi colori

ricordo che il professore di scienze mi deludeva con le sue pazze affermazioni
e un giorno disse che i colori intorno a noi non esistevano
"è solo il riflesso della luce e il meccanismo all'interno del nostro cervello e sistema visivo  a creare questo effetto... e se tu questo pastello lo vedi violetto, in realtà non lo è... "

oliver sacks
era un pittore che in seguito ad trauma cerebrale aveva perso totalmente la percezione del colore... riusciva a distinguere le diverse lunghezze d'onda della luce, ma non riusciva a metterle in relazione per produrre la ricezione di un colore. Non riusciva, in altre parole, a costruire i colori.
Dipingeva meravigliosamente in bianco e nero.

viviamo nella finzione della nostra materia grigia

"non credo alle tue parole ma solo a ciò che i miei occhi vedono"

bella frase

"non voglio le parole ma i fatti"

forse dovrei solo colorarmi l'orgoglio e credere al contrario di ciò che mi detta la mia banale diffidenza, arroganza e presunzione

io che vorrei essere un pò regina
io che non ho creduto
che non ho voluto credere
o che ho forse capito fin troppo bene...

ti ho trattato male

chiedo scusa

e ti regalo un'arcobaleno luminoso




-la quiete dopo la tempesta-


1 commenti:

hariseldom at: 16 febbraio 2008 alle ore 04:54 ha detto...

sono senza parole, la tua spiegazione dei colori mi lascia incantato. Mescoli la scienza con la poesia. Usi un pretesto per fare cultura e poi ti agganci alla spiegazione di un comportamento. Geniale sei geniale Keishia

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