mercoledì 28 giugno 2006
L'estate dei mondiali, alla ricerca di un sogno mancato scendendo da quelle scale, tirando il guinzaglio ad un cuore testardo... forse domani... forse, ma il domani cos'è? Non sarò così per sempre eppure mi aggrappo al destino come una bimba al grembiule della mamma che scruta assorta quel pò che riesce ad intravedere, del mondo cattivo.
Sarà che l'abitudine spegne la vita ma ogni tanto ci passa l'accendino. E la sigaretta si accorcia tra uno sbuffo e una tirata a rimbalzare tra i polmoni un pò di malsana nicotina. E mentre questa penna senza inchiostro mi scrive sull'anima, pigiama, capelli bagnati, cerco di interpretarmi. Che fatica conoscermi. Che poca voglia più che altro.
Per evitar di spaventarmi dal caos che c'è... io che sono come quel primo cassetto disordinato tanto odiato. A me piace così. Arriva il giorno che lo trovo capottato tra urla ed odio (mani non mie) e per dispetto resto ad osservare la vigliaccheria di un gesto. Mi segue un pò di pazienza che mi invita a piegare le gambe ed incomincio stupita a riconoscere quelle notizie sepolte e a rovistare tra i ricordi...
Mi nascondo e i colpi del cuore sono delle tragiche verità.
Mi intravedo nei temporali, in quell'istante di luce che precede il tuono. E scappo via per la paura del rumore scaturito dallo scontro dei pensieri.
Eccomi.
Nascosta tra i maglioni della gente, ad osservare le stelle. A farmi vibrare la pelle per l'inno d'Italia. A sentire le emozioni, brillare con loro e poi decidere cosa esternare... urlo un gol, ma imbavaglio il cuore.
Ti vedo alla lavagna ad insegnarmi l'aritmetica e la magia del tre. Non cancello, confusamente assimilo.



"l'amore...
sono incazzato con l'amore...
e tu non centri amore mio!
tu con quell'altro chi vi ha fatto incontrare e innamorare...
so chi è...
è l'amore, l'amore e il sesso degno suo compare
che ci spiavano lo sai
da quello specchio
quella specie di altare
dove ci guardavamo
ore ore ore...
senza bere nè mangiare
senza neanche respirare
solamente far l'amore...
senza neanche andare in bagno
per non risvegliare il sogno
su quell'isola di un letto
e ora che è finito tutto
....amore... amore...
sono incazzato da morire!
ma con l'amore e non con te...
perchè ti odio così teneramente
che anche un cieco lo vede
t'amo disperatamente...."




si...
ti amo
però sono una deficiente.

1 commenti:

hariseldom at: 16 febbraio 2008 alle ore 03:52 ha detto...

il tempo di altri amori keishia, amori che sembrano eterni e poi arrivano nuovi amori. Non sei una deficiente, mai, mai quando ami, mai quando sai di sbagliare, mai keishia mai

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