Nero di Seppia

giovedì 27 marzo 2008





Non erano le mie mani
ma tempo inevaso
sotto un'altra vernice


il colpo che ha voltato
il mio sguardo
altrove nei sentieri,


poi quei sassi
sull'erta china
e guglie di strazio


in lingue di ghiaccio
rivendicavano
ancora il mio nome


e di palmi e spine,
di chiodi nei quadri
appesi alle ferite


-ho sfiatato il vento-


Non erano le mie mani
ma dita di pietra
a reggermi il mento,


con l'ira negli occhi
per arrivare all'angolo
dov'eri rimasto.


E' acrolito immobile
il volto di peltro
di un destino avverso


e mesta mi arrendo
al chiodo che mi serra
nei forzieri della mente,


non è campo di dune
ma guerra al tramonto
che espianta le radici


-di un amore nel cemento-





16 commenti:

maxilpoeta at: 27 marzo 2008 alle ore 16:45 ha detto...

mani che cercano un'identità, avvolgendo un corpo straziato da un dolore lacerante, una distanza che avvolge il respiro di un ricordo tra dune di cemento.



Interessantissimo lavoro di ricerca espressiva e analisi del linguaggio.


Bravissima a dir poco!!!!

Borea at: 28 marzo 2008 alle ore 03:06 ha detto...

-di un amore nel cemento-


Una frase claustrofobia...quasi da mancarmi l'aria....

Ulysses54 at: 28 marzo 2008 alle ore 05:38 ha detto...

Concordo con Max: un lavoro raffinato e di ricerca espressiva. ottime immagini.

Carmen1982 at: 28 marzo 2008 alle ore 07:30 ha detto...

Forte, dinamica e sentimentale: i miei complimenti!

Un caro saluto

actorproglab at: 28 marzo 2008 alle ore 08:14 ha detto...

Geniale..amore di cemento..incatenato?Pensante? Immobile e quindi stagnante?O bloccato e quindi impossibile?

Mille domande...

Abbraccio.

A.

hariseldom at: 28 marzo 2008 alle ore 16:39 ha detto...

Il mettere elementi dark dentro le poesie con messaggi celati dentro le parole e sonorità che sono echi in gole nascoste. Quasi polvere di lava sulle mani e stallo sulla scacchiera della vita. Guerre e combattimenti tra dune. L'elemento epico non manca mai nelle sue poesie. Nemmeno l'amore, ma per trovarlo bisogna rompere quel maledetto cemento.

rudomont at: 29 marzo 2008 alle ore 18:32 ha detto...

Sempre più raffinato e intenso il tuo scrivere Francy

"prendi la mia mano di muschio, lei ti condurrà nelle valli più verdi, in mezzo a boschi di pino cembro, dove il vento soffierà sul tuo cuore e sulla pelle rugiada"...

Felice notte

Ubaldo at: 30 marzo 2008 alle ore 05:20 ha detto...

Non sapevo di trovare un Blog cosi intrigante. La tua poesia mi riguarda da vicino

Quellodioggi at: 30 marzo 2008 alle ore 15:02 ha detto...

una composizione che avvolge sin dal primo verso... chiusa meraviglia.... non sono le tue mani... è il tuo cuore... un abbraccio amica mia... Marco...

Borea at: 1 aprile 2008 alle ore 13:58 ha detto...

...Grazie, Keishia...dico solo questo...

Carmen1982 at: 2 aprile 2008 alle ore 06:00 ha detto...

Un caro saluto, in attesa di un tuo nuovo post!

intensapassione at: 2 aprile 2008 alle ore 10:40 ha detto...

Mi trovo a leggerti per caso, seguendo un percorso di link su blog amici.

Resto stupito e meravigliato dall'intensità delle tue parole. Sono forti i termini che usi, duri come quel cemento. Deve essere stato un amore sofferto perchè si avverte.

Un piacere aver letto questa poesia.


Ip

Borea at: 2 aprile 2008 alle ore 13:43 ha detto...

Si, aspettiamo nuove essenze di te...

Quellodioggi at: 3 aprile 2008 alle ore 15:07 ha detto...

dolcenotte piccoletta... Marco...

Ulysses54 at: 9 aprile 2008 alle ore 11:36 ha detto...

sei un'autrice decisamente interessante e rileggo con vero piacere.

sweetcristal at: 31 maggio 2009 alle ore 16:57 ha detto...

Francy, questa è superba davvero... ti abbraccio fortissimo.

bacionotte


Criss

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