Tanti auguri, piccola

mercoledì 23 dicembre 2009
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Che dici èla stessa neve che ricordi?
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una sola stella questa notte

lunedì 14 dicembre 2009
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...Testardo io
Che quella fede non l’ho persa mai...



...di maledirmi non stancarti mai...





 



Sarò... PRESENTE!









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Il Respiro Delle Maree

giovedì 10 dicembre 2009
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E' un velo questa pioggia
tra le dita angariate
di un vento che rastrella
il suo fiato all'alba

nel respiro che mi manca.

Sono notti di stelle aperte
e conchiglie sotto ai passi
sulla battigia a mezz'onda
ch'è deriva dei miei sogni

in grotte d'acqua dolce.


E' sì fascia fitta di nebbia
e occhi di un vuoto colmo mare
il tempo che stringe attorno
al mio corpo lago e fumo

che stempera la sua pelle,

fino a quell'anima di sale
che risale di parole in chiave
e mi vuole in lingue di marea
di sabbia e di silenzi in volo

nei sentieri di coralli in oro.




08-'09
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Mani a fiumi

domenica 22 novembre 2009
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E di mani s'intarsiava
il lento destino a divenire
fiaba corrugata a mezzo sole
nell'astro fermo sul giro delle ore


perchè non respirava,
la bellezza d'essere uno
nei tanti che si era
a mani a fiumi e fiumi a mani


a specchi divisi in sguardi, assenti
e sì presenti, nell'intreccio parlato
dal sussurro sfiorato appena
chiuso nel palmo, imbroccato di silenzi.


E di pelle s'inarcavano
brividi spezzati sui pavimenti
e sospiri tra le dita, a labbra recise
sul muto sentire di lingue in danza.  


Non bastava il tempo
del giorno che geometrico spegneva
gli urlati sensi imperfetti
nell'alcova buia dei risvegli


-di un amore che mai è notte
all'imbrunire dei miei sogni-

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Qualcosa di me (a Dà)

lunedì 9 novembre 2009
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Le persone vengono nella tua vita per una ragione



(video preso da youtube)


E tu che già c'eri, mi hai raccolta quand'ero seduta all'angolo delle scale.
Ci sono momenti che ti ritrovi nell'oscurità a cercare, con le mani sul muro, quel punto dove fino a prima, ricordavi di poterti appoggiare.
Perchè nel buio le cose, cambiano forma.
E credi di dover scendere e invece forse stai salendo, senza saperlo. Verso quel punto di luce, che è prossimo ad ogni istante e che apre una porta, una delle mille, su un mondo nuovo agli occhi.
Ogni cambiamento porta i passi su un asfalto diverso. Dove i colori, i profumi, le albe e gli stessi tamonti, sono diversi.
Un pò come rinascere e riassaporare tutto, perchè il vecchio sapore è stato screditato dal gusto. I profumi dall'olfatto. I suoni dall'udito.
Ci sono temporali che col vento spazzano e soffiano dentro gli abiti foglie, sabbia, terra, rami e ciò che le mani del suolo non trattengono. Bufere che non cancellano invece ciò che rimane dentro.
Il timbro dell'eterno sentire.
Quello che rimane com'era, prima di un tempo.
Eh si poi tutto serve, per vivere, ri-sorridere, crescere e conoscere meglio chi siamo.


Così, in una diramazione del destino, le tue mani e i miei sorrisi, i tuoi sorrisi e le mie mani.
Uno scontro in blu cobalto.


Mi hai regalato qualcosa di speciale, fatto con le tue mani ed i tuoi pensieri... ed io lo appoggio qui, perchè sta navigando in uno spazio infinito di bit e bytes e vorrei si fermasse un secondo, in quest'isola con l'ansa a forma di punto interrogativo che sono le mie pagine bianche.





(video creato da Dà)



Grazie Dà! Di cuore...


E poi c'è qualcosa di tuo, che ho sentito mio. 
L'occasione fa la donna ladra :P. Preso!





(video creato da Dà - Il Gabbiano di Jonathan Livingston)



Abbracci!!!
Francy


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Ritratti (d'emozioni sparse)

venerdì 23 ottobre 2009
4 commenti
 




Non si stanca mai,
di respirare il vento
tra due mani cave d'ottobre
sul gradiente rosa di un giorno
orizzontale agli occhi
parallelo al sottile stelo
di un sogno disfatto
in foglie e favole
a morbide lame.


Non si stanca del dolore,
del silenzio stillato sul mondo
in albe chiare sparse in fiumi
a rivoli vuoti verso i mari,
slabbrato di sete sul segno
di antiche piene sulle sponde
che piove a mani, nelle gambe
in gocce bianche di brina


Mentre la notte
attraversa rive allacciate
di pareti strette e chiodi schiavi
in quadri mutilati dal tempo
appesi obliqui agli amori rimasti
a barcheggiar nel rossorame
del sospiro stanco del tramonto


a  s c a t t i
i lampi


s a s s i al cuore
i ritratti


striscianti di baci negli anfratti
destri a diramarsi in frotte
lucidi di lingue, incanalati in pelle
sul muro graffitato dai ricordi.


E così sono i poeti
a tirar di collo gli anni
a mietere il verbo di ritorno
nell'essere eco e grido dentro,
di quell'emozione che come il vento


Non Si Stanca Mai


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-you walk alone-

lunedì 21 settembre 2009
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E' una canzone senza tempo, questa, in fondo all'anima.
Come il mare, le onde... che graffiano il cuore, senza mai arrivare, senza mai... rimanere.
Un canto chiuso in una conchiglia, d'argento.
Il canto di una sirena, bella, sorridente, libera... partita alla conquista del suo mare. Piove sulla sabbia ma... è pioggia di granelli al vento. Tra i cocci di vetro, di una clessidra scoppiata.


Perchè l'istante dell'ultimo saluto forse, quello, non finirebbe mai.


E così ci sarà un pensiero, sempre, sulla soglia di ogni giorno. Per te.
 




Mano nella mano... via con te... e qui con te...
Ti voglio bene stellina*




Francy
 


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Fumosi Sentieri

mercoledì 9 settembre 2009
3 commenti

"vado per la tua strada come per un fiume,
vado per il tuo corpo come per un bosco,
come per un sentiero nel monte
che in brusco abisso finisce..."


Octavio Paz
 *settimana a tema ParolArte


Vado per il tuo corpo
tra il sangue e lo strazio
di cercare tra le vene
e il fiato scordato

qualcosa che suona
la forma del mio nome

Vado per il tuo corpo
e sfioro labbra spente
in silenzio di parole
che nei giorni ho spostato
come scatole di latta

rotolanti per la via.

Vado e non mi accorgo
che il respiro mi è caro
e la vita s'insinua
tra le linee del palmo
soffiato da un tempo

in tregua continua.

Vado e l'ore
raccolgono di me
un cammino oltre sera
oltre mare entro barriera

dove non è notte
e neppure alba

ma un orizzonte che nasce
in nebbie a profilo di te


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Memorie Di Vento

mercoledì 2 settembre 2009
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Nel guscio spoglio di un giorno
venato di sole e spillato
dall'alito sottile di un richiamo
ch'è possente vento sulla pelle


navigo l'emorragia d'emozioni.


E non è il nero inchiostro
a scrivere di me la metà
ma notti di lune liquide
e lingue di mari perduti


nel solco dei lidi delle sere.


Sono noci di favole brulle
strette tra dita ferrose
nei cigolii di un'altalena
che svuota tempo al cielo


Sono nuvole nelle stanze
dei riflessi di una pozza
dove si specchiano a tratti
due occhi persi nei passi


sulle vie languide di pioggia


Ed è la polvere di un angolo
ad indossare una spettrale veste
luci sul soffio ed eroina di stelle
la voce del niente che si ri-posa


sul bianco sospiro dell'anima assorta



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Nell'anima e in me

venerdì 14 agosto 2009
3 commenti

 



C'è un disco che suona e io non lo sento.
Io sono...
altrove, in ogni dove, forse qui, forse... dove?
Non so...


Suona il disco, suona, sì, ma così lontano. Da me.
I toni alti della Mannoia, l'audio scende e il mio pensiero urla. Ed urla così forte...
Stiro e cerco tra le pieghe un senso, il verso giusto, di questa vita appesa al contrario.
Come una maglietta legata a un filo, all'angolo, con quella sola molletta.
Rotta.
E c'è un cielo di pioggia, sopra.
Ci sono cose che non puoi evitare, pensieri che ti tirano i capelli e rovistano nell'anima quel tuo cercare una ragione. Mettono confusione. Vogliono parole. Proprio quelle che non hai.
E poi... i profumi che cambiano, un pò come fa il tempo, con le stagioni, fanno di me un arcobaleno a fasce umorali.
M'incupisco e mi rassereno.
Perchè tutto andrà bene, comunque sia. E' sicuro che sia così.
Ci vuole solo tempo. O forse anche un pò sapere come aspettarlo.
E allora... meglio pensare che sia primavera, chiudere gli occhi e raccogliere un fiore, quello dai mille colori.
Perchè poi si sorride, e così... è sempre meglio stracciare via le pagine dell'inchiostro scuro, per trovare il capitolo delle lune del tempo stellato.


Già, vero, quel che dice...


"senti che fuori piove... senti che bel rumore..."

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Veglia

giovedì 6 agosto 2009
0 commenti
Veglia
 
 
 
Voltolare tra i massi
dell'interesse latente
contro i muri freddi
di un'idea
nel vespro della sera
obnubilo gli antichi salmi
tra i raggi secolari
dei miei tramonti 
 
"sette volte al giorno
ti lodo
per la tua giusta legge"


riconcilio le mani
per spezzare la mia fede
tracciando il silenzio
sul salterio
di un giorno
mai indetto
 
schiero l'anima 
    
sette volte al giorno
sei kyrie eleison
sei pater
sei litanie
tre volte sei
per la mia giusta legge


tra la decima e la dodicesima ora
i giri infiniti
del turibolo delle verità  
 
gli anelli della catena
fendono l'aria
e sconfiggono maldicenze


io
ti benedico di niente


tu
aspettami dietro
la risurrezione
del mio credo
 
 
 
 
14 settembre 2007

 
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Notti d'inchiostro

giovedì 30 luglio 2009
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Giorni d'estate e passi accesi di sole. Con le nuvole sopra, a disegnare forme in cielo, nuvole che piovono giù ricordi, come palloncini in volo al contrario. E io tiro i fili, per scoppiare i colori... per riavere quei sapori...
Chiudere gli occhi un momento, le forme, quelle forme che osservavo dal terzo piano. Lì, seduta sul davanzale, con due mani dietro, a reggermi l'equilibrio.
Quell'equilibrio che poi col tempo devi imparare a reggere tu.
Siamo tutti sul ciglio del tempo, sui bordi degli abissi degli attimi. E precipitiamo a volte come Alice a volte come il Bianconiglio.
Di fretta o favole.
Ammaccati e coscienti, di dolori e rimpianti, di gioie e apici di felicità. Siamo dentro un corpo che vive e che ci porta ai confini delle nostre scelte, davanti ad una corte di giustizia, la nostra ragione. E col sangue nelle vene si stracciano scenari, si slacciano le catene. Fuori dalle sbarre, nel piccolo quadro di terre e colline, appeso alla parete dei sogni. Con le mani sul muro e il respiro di ritorno. Con le mani sulla pelle e il fiato corto in una stanza. Con le mani nella terra, a scavare un temporale, a sgridare la vita.
Sono le scene del tempo di tutti, storia di molti, storia di alcuni.
E lì, con due grandi mani dietro la schiena inventavo disegni, dentro le nuvole. C'era chi mi ascoltava gl'incanti, perplesso e stupito, forse anche solo per gioco. Il gioco meraviglioso di far sentire unico e speciale un bambino, nella sua semplicità. E finire poi su una panchina, con l'amica dei miei giochi, a ridere di niente. E poi piano, sedersi un giorno sul marciapiede, con le mani sulle ginocchia, a togliere le rotelle, per cominciare la corsa della vita... fino a quelle mie mani di profumo, dietro un vetro bagnato di pioggia ed un tergicristallo in sfida ai secondi. E poi ancora lune, lune sopra i mari e sotto i cieli di cime scure e notti profonde. Con le dita sul pavimento e tende dietro il vento. Di fumo e d'aria in spirali e fili di magia. Di respiri incrociati, bottiglie vuote, sigarette spente e cenere sparsa, sui ritagli di poesie, inchiostro e appunti d'ogni cosa. D'ogni ricordo, d'ogni persona, d'ogni bocca passata sul cuore. Di musica dietro la porta, di mani sugli occhi ad indovinare l'ombra. Di festa e vita in concerto.
In prima fila, a scivolare le dita sulla transenna, con le canzoni in gola a schiacciare l'anima di sogni e note.
Il segreto della vita è "Sentire". Vivere quello che senti. A massimo volume... Quando si può e come si può. Chiudere gli occhi e lasciarsi andare, nel refolo melodico che accarezza i sensi... lasciarsi trapassare da una canzone, da un'emozione e scivolare di schiena sul brivido in discesa...


"... Rimini allora, era la nostra bandiera
Era  il biglietto... di sola andata..."


Il segreto è che si ha bisogno di mano dentro un'altra, che possa reggere l'equilibrio, per un soffio, per un respiro... perchè si ha bisgono di chi come te, un giorno verrà e vorrà correre nella vita dopo aver contato le nuvole e la fantasia, un giorno così, di sole, in bilico sul davanzale del terzo piano. 


 


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Sere di Seta

mercoledì 15 luglio 2009
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E' un canto più lungo
di questo tramonto
il vento che volge
le tele verso il sole

E' un soffio che sfiora
nel tempo di un lampo
il mio corpo in ombra
che avanza in lungo

E' cerchio che mi chiude
nel ricordo del fiato
tra le linee della mano
e la voce accanto

~al mio raccolto perso~



Era un'alba di viti
di arpe e lire sulle cime
a camminare le bianche note
e dolenti accordi in curva

...ma dentro le piogge
scure colline di candele
riparavano file di fiamme
dall'alito ebbro dei sogni

nell'estate dove il mondo
respirava contro i muri
e ancora dosi di fiele
ingannavano i miei polsi

~a mezze gocce d'aurora~

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Con le radici nel cielo

martedì 7 luglio 2009
7 commenti


E là ritornano gli occhi
dopo il volo nudo degli aironi
dentro reti fitte di parole


e lascio al cielo aperto
il sapore dei sogni andati
via dalle mani bagnate di sole


nelle gole a lune di viole


E là si ricalcano i tratti
dei ricordi rimasti appesi
ai nodi che l'anima sgrana


~dondolando mai paga~


Per incrociarsi dove il tempo
s'arresta un passo indietro
all'argine di frecce e direzioni


in un fumo di ore errate


E divento anonimo profilo
in punta d'equilibrio sul mondo
fragile al sottile vento


che è respiro di un dolore
nel rimbalzo al tocco
sulla pelle dei lividi neri


~d'ombre basse contro il vento~

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Vento Rosso

venerdì 5 giugno 2009
7 commenti




Petali sotto il vento
l'astrazione che si staglia
dalle corde tra le mani
dietro i veli
e le vele oltre i mari


Il morso della pioggia
a respiri sottili
come dita dietro ai cieli
che tra le ali di ideali
arpeggiano il canto


aureo e leggiadro
delle dee del vento


Sui ricami sbiaditi
all'ombra delle ciglia
in schiere malinconiche
di litanie senza tempo
si adagia il pensiero


a profilare il quadro
in spine rosso corallo
del tramonto di due rose:
l'insigne sogno incrinato 
in acumi di luna smozzata


spilli persi tra i lembi
in un alito d'inverno
 


Galaverne negli occhi a foro
le notti a raggio perduto
e di cristallo bianco brina
il plettro che spaccò l'ora


~dell'inno muto che ora ascolta~



 



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Farfalle

martedì 26 maggio 2009
5 commenti
Lenzuola di vento

gocciolavano il mio sonno

dove non tramontava

mai il sole

 

dove ieri

s'allacciava al domani

 

in carrozze di rose

e carezze di stelle

 

nei calici di notti piene

e lune impigliate

nelle tasche delle promesse

volate via dagli occhi




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Polvere

giovedì 7 maggio 2009
10 commenti

Neve di polvere e pioggia
sotto ai tacchi sbeccati
nei respiri di un addio

Dentro ai chiodi di fango
stalagmiti di passi fermi
sulla porta di un tempo

~di nastri e fragole~

Senza mai chiudere
lo sguardo dipinto
nel nudo sogno stanco

col fiato sulle spalle
nei silenzi in corsa al vento
di fumaglie sparse in cuore.

Solo Dentro

e fuori l'inverno appeso
al cielo infestato d'aria
di parole spente al labbro

~urlava il mio canto~


chiuso in portoni di lune
e viali sfrangiati in chiose
eclissate dentro al sole 

nel fondale delle notti
in alvei di rime rotte
e sulle nuvole in fiore

di polvere e pioggia nuove



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01-05-1994

mercoledì 29 aprile 2009
8 commenti
Erano le due e venti di un giorno di sole. Lo ricordo ancora.
Come adesso.
Sento anche i passi e i rumori di quel pomeriggio di quindici anni fa.
Sole e caldo. Quindici anni, io, sola sul divano.
Primo maggio di sole, tanto sole, fuori.
E poi... solo pioggia dentro gli occhi.


Una mia piccola cosa per ricordare Lui



 


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Con le mani in controcanto

giovedì 16 aprile 2009
11 commenti



Sui vetri percorrerò
tutte le vie della luce
come pioggia nei sentieri
del respiro che mi sveglia

 ~dentro il mare dell'anima~


Una mattina come il tempo
sugli alberi d'inverno
a spogliare le nebbie
dall'antico sguardo,


fuori dalle parole
e dagli occhi chiusi al sole.


Lungo i vetri mi cercherò
nell'aderenza che si consuma
come fiato sulle labbra,
prive d'ogni nota assente


~che la mia presenza canterà~




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spiragli e fessure, qualcosa di me (2)

mercoledì 25 marzo 2009
17 commenti

"...e mi piace guardarti che non te ne accorgi*..."


 


Attimi.
Di luce.
Piena.

 


Sì. Sono attimi di luce piena.
Sorrido e raccolgo le note che cadono giù, sfiorando i passi del tempo, fino agli angoli dove si raccoglie il vento. Di nuovo la primavera tra le dita, matite colorate*, pennelli e un messaggio nello specchio.
Le parole sagge di un grande scrittore. Un famoso, grande scrittore, giornalista, conduttore.


"Alla fine il reato più grave
diventa quello di chi racconta certe cose,
anziché di chi le fa.
 
La colpa non è dello specchio,
ma di chi ci sta davanti
"


Le volevo tra i miei muri... e ora stanno lì, capovolte al contrario, leggibili nel riflesso, dietro i miei capelli, al lato degli occhi.
Perchè chi arriva, possa portare via qualcosa. Perchè sia più vera la nostra immagine e più profondo quello strato fatto di specchio. 
C'è un filo di sole, prima del quadro, un raggio che piano entra nel mare e piove su di me.
C'è una canzone*, un regalo prezioso, che m'allarga il sorriso, mentre scuoto la testa.
-Un grazie di quelli che non bastano mai-
Note che pizzicano il respiro... E quest'attimo di luce piena, di mille stelle dentro gli occhi... è una corsa arrovesciata con il cielo sotto le mani.



 



"...e spostare lo sguardo se poi tu mi guardi*..."


 


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Trucco Di Cera

mercoledì 4 marzo 2009
15 commenti


Pallide ali in bocca
senza labbra dentro il filo
scrolla dita per smuovere
passi oltre il corpo


Vuoto in sè cerca occhi
disegna linee nelle mani
per sovvertire il destino
di un dentro che può vivere


una per ogni nome
zero per ogni ragione
che non sia voce
ma suono che si conduce


inscatolato nel cembro
in suppellettili di cotone
è anticato nei gesti
delineati sul suo volto


L'arto esterno punisce
l'indipendenza di scegliere
il pensiero da accordare
oltre corda entro vetro


una per ogni sole
zero per ogni stagione
che non sia sguardo
ma pupilla in controluce


Ruota il bilancino
il braccio ed il refe
e smidolla in cera
un volto ch'appena c'era


il mafiomarionettista
che ventriloquia alibi
e pioggia in ciglia flebili
col filisteo dei farisei


 

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Fojba

mercoledì 18 febbraio 2009
14 commenti



Il terzo vagone
al terzo stadio
del binario tre


Il rango di un arrivo
di chi marcia e bussa
per instradare il tempo
sulla chiusa dei passi


a fondo buio galleria
e nell'inghiottitoio
pastoia a filo in rovina
nell'abisso di cartilagini


calici d'ossa ridenti
la ragione in vermiglio


e senza mani la maniglia
mai afferrata e partita
verso un'alba di camelie
che si frantuma a notte


nel braccio teso a corda


incarnato nella roccia,
cava di marna infernale,
a gocciare gl'affanni
sino all'ultima traversa


nella città perduta
dentro note d'armonica
giallo marte nelle sere
a fiato corto sull'erba


e vibra chino, il ricordo
nell'epilogo dei respiri
dall'antro della memoria



-via il velo dalla storia-



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Incaute Concavità

mercoledì 4 febbraio 2009
17 commenti

Mi hai fatto senza fine
questa è la tua volontà.
Questo fragile vaso
continuamente tu vuoti
continuamente lo riempi
di vita sempre nuova....
(Tagore)


 




Mi hai dato passi
vuoti sulla strada
sulle terre inesistenti
di un autunno che pioveva


foglie stanche


per portarmi a vivere
nel litorale che cercavi
sotto l'onda di sabbia
senza chiavi per l'immenso


mio perduto mare


Segni cinesi
sulla pelle
si tatuano soli


a tratti di silenzio
lenti sulle scapole
raccolte in amnesie
di battiti sincronici


Mi hai perso le note


ed io slaccio le ali
nei voli di polvere
incernierati al respiro
di un tramonto dentro al sole


*



 

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Tango e Ossa

lunedì 26 gennaio 2009
17 commenti

D'aria il respiro di mantice
smuove lievi ali sorde
dal bandoneon sulle gambe
diatonico tra le pieghe


a sud da quello sguardo


che segue solo me


io che più non posso
differirmi in questo tango
inguaino la mia vita
nei lungomari in assolo


Sfrigolate in prosodie


tra i registri acuti
e refrain sincopati
d'arcolai e filatrici


scalinano partiture


in un dialogo di mani
e volti sulle spalle
a quattro quarti di sole
su tacco milonguero


~Torme di Pathos~


 e il lunfardo
nella tangueria
 est l'envers
de lo que usted piensa


 dentro de mi alma
arrêtée au seuil
 de la media luna


lascio gomitoli di strofe
dipanarsi tra quei passi
e una musica popolare
ad orchestrare il mio tempo


~





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Due quarte a dritta

giovedì 22 gennaio 2009
14 commenti
*versi colorati di Pablo Neruda


Non t'amo come se fossi rosa di sale
in questa cordigliera di venti
a quattro punti distanti
dallo zero cardinale


tremo in braccia di silenzio


nell'arco grezzo di uno spazio
che requie di febbre siderale
s'addiziona al canto vuoto


~di un fiore che appassisce~


con l'argomento diagonale
di un continuo che finisce


No,
neppure t'amo
come se fossi dardo di sole
nel giorno che spigola
resti di un muro che cede


all'afflato dell'inverno


T'amo come si amano
certe cose scure


nell'antro vivo del dolore
sulla rocca dell'abisso
che battezza il mio nome


e in maree a spine di rose
scucio le quarte a dritta
dall'orizzonte che sdimensiona,


segretamente, entro l'ombra e l'anima,
i passi in volo fino al cuore









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Innocenti (Visioni)

mercoledì 14 gennaio 2009
13 commenti

E poi all'improvviso
un fumo scuro
e un odore umano
disperso nell'aria


vuoto dentro il cielo
il grido spento
delle anime dissolte
fu preda del VeNtO


fino al sentiero
stretto e silenzioso
dritto al recinto
di polvere d'O
ssa


-Prima del nero-


schermato in un sorriso
sdentato ed innocente,
tra due gote sporche
sopra il pigiama a righe


Tu
Porta l'anima
sulle tracce
di quelle ore


tra i binari storti
nel solco di una cariola
e sull'ombra macabra
dello
stemma incrociato


Scottava la terra
lì, dove nemmeno l'inferno
appariva diverso


Prova a scavare piano
dentro quella verità
avulsa dalle bocche
liofilizzate di sproloqui


Prova a passare lenti
gli occhi sulla storia
e infilali nelle punte
di quel
filo spinato





immagine del film "il bambino con il pigiama a righe"

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Come Quando Fuori Piove

domenica 4 gennaio 2009
12 commenti
Come Quando Fuori Piove
 


Era nel mazzo
la carta del destino
che di una rosa
spogliò i petali


un mattino d'inverno

accarezzando il vento
dentro la musica
che dell'anima
cantò il tempo

Nel cappotto
oltre la nebbia
del mio sguardo

Era nella luna
la fase della marea
che di due occhi
arenò il ricordo

una sera dietro il sole

con le mani tra i sogni
e una scala di cuori
sotto ai quadri appesi
fino ai fiori in darsena

Nelle terre di ieri
con le spalle dell'alba
in corsa sul domani




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